I Cottidi, presenti unicamente nell'emisfero boreale con distribuzione circumpolare, sono solitamente animali bentonici con corpo fusiforme, capo grosso e spesso compresso in senso dorso-ventrale. Gli occhi sono posizionati nella parte alta della testa e ravvicinati tra loro. La bocca è ampia. La pelle è quasi del tutto priva di scaglie ma sul corpo sono presenti delle spine o dei tubercoli, particolarmente concentrati sul capo. Possiedono due pinne dorsali e quelle pettorali sono generalmente grandi, a forma di ventaglio. Sui fianchi corre la linea laterale, tipico organo di senso dei pesci formato da un canale che corre lungo il fianco dell'animale, che in questa famiglia è a volte incompleta o interrotta in più punti. La vescica natatoria è assente (Tortonese, 1975). Tra le più recenti ed esaurienti revisioni sistematiche di questo gruppo vi è quella di Yabe (1985) basata su caratteri osteologici. Delle oltre 1200 specie di Scorpeniformi, solamente poco più di 50 vivono in acque dolci e di queste la gran parte sono Cottidi (anche se questa famiglia comprende anch'essa un gran numero di specie marine, Nelson, 1994). Lo Scazzone è una specie di taglia piccola, che non supera i 15 cm di lunghezza (Gandolfi et al., 1991). Ha bocca piuttosto ampia e guance prominenti. Il colore varia da bruno a verdastro con macchie più scure sparse su tutta la superficie del corpo. La specie presenta unicamente qualche spina presso le pinne pettorali. Ad un esame superficiale, lo Scazzone può essere confuso con il Ghiozzo, data la generale somiglianza tra le due specie, ma la diversa conformazione delle pinne ventrali (che nello Scazzone sono divise) e la totale mancanza di scaglie, oltre alle sue dimensioni leggermente superiori, rendono questa specie inconfondibile ad un esame più approfondito.
La maturità sessuale è raggiunta dopo il 2 anno di vita. Pochi individui riescono a sopravvivere oltre il 4 anno di vita in acque planiziali, mentre in ambiente montano, dove l'accrescimento è più lento, possono vivere fino a 8-9 anni (Gandolfi et al., 1991). Predilige i torrenti d'alta quota e le acque dei laghi di tutto l'arco alpino e in parte di quello appenninico, dove vive su fondi ciottolosi e si muove prevalentemente di notte. Si può trovare anche in acque di risorgiva planiziali. Nel Baltico è stato rinvenuto anche in acque salmastre (Miller e Loates, 1997). La specie è territoriale ed è possibile osservarla di giorno nascosto sotto i sassi o tra la vegetazione acquatica. Nuota piuttosto lentamente, muovendosi a scatti tra un sasso e l'altro. La dieta è composta di piccoli invertebrati acquatici, ma, durante il periodo riproduttivo, sono stati descritti episodi di cannibalismo sia su uova sia su giovani (Marconato e Bisazza, 1988)
è distribuito in tutta Europa, eccetto che in Scozia, Irlanda e Spagna (Tortonese, 1975; Miller e Loates, 1997). Per quanto riguarda l'Italia, lo Scazzone, nonostante la sua distribuzione sia frammentaria, è presente su tutto l'arco alpino e anche nei corsi appenninici, sia sul versante tirrenico che su quello adriatico. A proposito di ciò, è bene ricordare che questa specie viene considerata autoctona di entrambi i due più importanti distretti ittiofaunistici italiani. Questa in realtà è un'approssimazione, non esistendo al momento dati sufficienti per attribuirne la sicura autoctonia a uno dei due distretti. Ricerche scientifiche basate su analisi molecolari sono attualmente in corso con lo scopo di chiarire l'origine geografica della specie e la sua distribuzione.
Lo Scazzone è stato catturato sia nel sottobacino del Torrente Limentra che in quello del Torrente Setta, entrambi appartenenti al bacino del Fiume Reno (versante adriatico della Provincia di Prato), e nel sottobacino del Torrente Bisenzio, bacino dell'Arno (versante tirrenico). Le stazioni di campionamento dove sono stati rinvenuti esemplari di questa specie si trovavano a quote tra 430 e 764 m s.l.m. Tra 430 e 525 m s.l.m. lo Scazzone è stato trovato associato unicamente con il Vairone, Leuciscus souffia. In Provincia di Prato questa specie è chiamata "Brocciolo".
Lo Scazzone è legato ad ambienti acquatici particolarmente integri da un punto di vista delle caratteristiche fisico-chimiche e delle condizioni del fondo. Il degrado ambientale ed i cambiamenti ambientali ad esso conseguenti hanno quindi fortemente ridotto la distribuzione e il numero delle popolazioni di questa specie. Lo Scazzone è inoltre legato a quei tratti dei corsi d'acqua con caratteristiche tali da essere generalmente individuati dalle pubbliche amministrazioni per l'esecuzione di semine di Salmonidi: questo è un problema per la conservazione della specie, dato che i Salmonidi predano i giovani Scazzoni ed entrano in competizione alimentare e spaziale con gli adulti. è stato comunque provato che anche gli Scazzoni adulti sono in grado di esercitare una forte pressione predatoria nei confronti di avannotti di Trota fario, almeno per alcuni giorni a partire dal momento in cui questi hanno terminato il riassorbimento del sacco vitellino (Gaudin e Caillere, 2000).
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